Russia: i nuovi marchi di Coca-Cola, Visa, Starbucks, IKEA

Visa, Coca-Cola, Starbucks e IKEA hanno recentemente presentato nuove domande di registrazione di marchi presso ROSPATENT, Ufficio della proprietà intellettuale della Federazione Russa. Queste aziende hanno attualmente sospeso le loro operazioni in Russia. La richiesta di nuove registrazioni è stata interpretata da alcuni media come un possibile segnale di un ritorno nel mercato russo.

Dal punto di vista di un Consulente in proprietà industriale, la situazione è più intricata di quanto sembri. Le leggi di vari paesi, inclusi Italia e UE, stabiliscono che il mancato utilizzo di un marchio registrato, senza legittimi motivi, può portare alla perdita del diritto esclusivo attraverso la decadenza per non uso.

In Italia e nell’UE, questo periodo è di cinque anni, mentre in Russia è di tre. Una volta scaduto questo termine, i marchi registrati possono essere annullati.

Per evitare di perdere i diritti sui marchi e il rischio che altre parti registrino marchi simili o identici, ostacolando così un potenziale ritorno nel mercato russo, le aziende ricorrono ai “ridepositi” dei marchi già esistenti.

In queste circostanze le aziende devono essere più astute e non presentare semplicemente le domande di registrazione identiche ai marchi già registrati, poiché ciò potrebbe comportare accuse di malafede, ovvero accuse di tentativi di registrazione volti a eludere le conseguenze del non utilizzo dei marchi.

Sebbene Coca-Cola abbia interrotto la vendita dei suoi prodotti in Russia, le sue bevande continuano a circolare nel paese tramite importazioni parallele. Queste importazioni non sono sufficienti per dimostrare legalmente l’uso del marchio da parte del titolare o dell’avente diritto.

In aggiunta, sebbene la registrazione dei marchi da parte di Coca-Cola possa sembrare un passo verso un ritorno nel mercato russo, l’azienda ha confermato che le sue attività rimangono sospese.

La situazione attuale evidenzia le complessità legate alla sospensione delle operazioni in Russia e le strategie adottate dalle multinazionali per tutelare i propri diritti.