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Russia: 14° Pacchetto di Sanzioni e Clausola sulla Proprietà Intellettuale

Il 24 giugno 2024, l’Unione Europea ha adottato il suo 14° pacchetto di sanzioni contro la Russia (Regolamento (UE) 2024/1745). Il pacchetto ha introdotto nuovi obblighi per le aziende dell’UE, inclusa una clausola obbligatoria per i diritti di proprietà intellettuale e i segreti commerciali relativi a beni e tecnologie di alta priorità comuni elencati nell’Allegato XL. Questa clausola si applica agli accordi di licenza e ad altri contratti che comportano il trasferimento di diritti di proprietà intellettuale. Il regolamento vieta inoltre ai cittadini e ai residenti russi di presentare nuove domande per marchi, disegni, brevetti, modelli di utilità, indicazioni geografiche e denominazioni di origine protette.

Clausola “No Russia”

Nell’ambito della clausola “No Russia” ampliata, le aziende dell’UE devono vietare contrattualmente ai loro omologhi non UE di utilizzare i diritti di proprietà intellettuale per la vendita, il trasferimento o l’esportazione di merci sanzionate verso la Russia. Questo mira ad estendere indirettamente le sanzioni ai paesi non UE che altrimenti non sono obbligati a seguire le normative dell’UE. La clausola deve essere inclusa nei contratti generali con gli acquirenti o in dichiarazioni separate allegate al contratto.

Restrizioni interenti i titoli della proprietà intellettuale

Il nuovo articolo 5 vicies vieta agli uffici della proprietà intellettuale e ad altre istituzioni competenti di accettare nuove domande di registrazione di marchi, brevetti, disegni industriali, modelli di utilità, denominazioni di origine protette e indicazioni geografiche presentate da cittadini, residenti o entità legali russi. 

Poiché l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) non è un organo dell’Unione Europea, il regolamento impone agli Stati contraenti dell’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti di sollecitare affinché l’EPO rifiuti le richieste di effetto unitario dei brevetti presentate da cittadini russi, anche se presentate congiuntamente a persone non russe. Gli Stati contraenti dell’Accordo sul TUB devono inoltre impegnarsi affinché l’EPO non accetti nuove domande di brevetto europeo da parte di cittadini russi. Misure analoghe si applicano alle designazioni attraverso le procedure previste dall’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), con gli Stati membri obbligati a fare il possibile per impedire all’OMPI o agli uffici nazionali della proprietà intellettuale di accettare tali domande.

Queste disposizioni non si applicano ai cittadini degli Stati membri dell’UE, dei paesi dello Spazio Economico Europeo (SEE) o della Svizzera, né alle persone in possesso di permessi di soggiorno in questi paesi. Pertanto, i cittadini russi che risiedono legalmente in questi Stati non sono soggetti a tali limitazioni.